martedì 6 novembre 2012

Fischer e Spasskj la sfida infinita...

Come scrisse Reuben Fine nel suo contestatissimo libro "La psicologia del giocatore di scacchi", i campioni del mondo (ma anche quelli prima di Steinitz) possono distinguersi in due diverse categorie: 'eroi' e 'antieroi' .

I primi si servono degli scacchi per soddisfare le loro fantasie di onnipotenza, che possono sfociare, da anziani, in psicosi più o meno gravi, ma sempre contenute. Per loro il gioco è tutto la vita diventa come una partita a scacchi.

I secondi invece considerano il nobil gioco come una qualsiasi altra sfida alle loro capacità intellettuali. Di solito, riescono, a differenza degli 'eroi', a conseguire notevoli successi anche in altri campi. E soprattutto non presentano disturbi psicologici come i primi.

Ma ci sono anche altre distinzioni più conosciute dagli scacchisti. Lo stile tattico e quello posizionale la scuola romantica (attacco) e la scuola moderna (difesa)  oppure, per usare un termine caro a Tiziano Terzani lo 'yin' e lo 'yang' del simbolo del tao.

Ringrazio a questo proposito Angelo Spada che ha ritrovato pubblicandolo sul blog di Abruzzo Scacchi, tra gli archivi del Ilsole24ore, un documento radiofonico che rappresenta egregiamente la descrizione dello scontro tra questi due mondi; rappresentati proprio, nel periodo della Guerra Fredda, da Boris Spasskj e Bobby Fischer.

Vi posto il link dell'articoletto http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=guerra-fredda-scacchi-boris-spasskj-bobby-fisher ed il link del file audio http://www.radio24.ilsole24ore.com/player/player.php?filename=101110-destini-incrociati.mp3


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